Lettera n. 1510

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Aldobrandini, Cinzio
Data
[1594]
Luogo di partenza
[Napoli]
Lingua
italiano
Incipit
La mia servitù può essere molto meglio confermata
Regesto

Lettera dedicatoria del "Dialogo delle Imprese" al cardinale di San Giorgio, Cinzio Aldobrandini. La servitù di Tasso nei confronti del cardinale può essere confermata più dalla grazia di quest’ultimo che dalle opere e dai meriti dello stesso poeta; ciò nonostante, auspicandosi che anche attraverso le opere possa essere dimostrata la sua devozione e servitù, Tasso vorrebbe celebrare Cinzio Aldobrandini, cedendo la sua fama e reputazione all’autorità del destinatario al quale ha deciso di dedicare il dialogo. In quest’opera, Tasso, volendo imitare il Platone del dialogo "Epinomide" che si nascose sotto lo pseudonimo di “ospite ateniese”, ha adottato il soprannome di “forestiero napolitano”, cercando di conformarsi al filosofo greco anche nello stile e nella dottrina. Insieme alla richiesta di accettare il piccolo dono dell’opera, Tasso vorrebbe che il cardinale si facesse carico di un’impresa simile a quelle descritte nel dialogo, ossia di essere il suo patrono. Tasso infatti spera che Cinzio Aldobrandini possa proteggere lui e le sue opere, difendendole dagli uomini malvagi che hanno «il desiderio e l’appetito corrotto». Tasso è convinto che il cardinale Aldobrandini possa assolvere facilmente tale compito, in virtù dei propri meriti e del favore che gode presso papa Clemente VIII, suo zio. Perciò il poeta prega il destinatario di accettare il dono di «questo assai breve volume», testimonianza della sua «devotissima volontà e della non istabil opinione».

Testimoni
  • New York, The Morgan Library, MA 462, lettera n. 41, 137r-v
    Originale, manoscritto autografo.
    Unità di manoscritto composito.
    Lettera firmata, firma autografa, segni di piegatura, correzioni.
  • Milano, Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana, Triv. 116, lettera n. 43, 62r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 149, 140V-141r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: Sul margine esterno sinistro si legge, di mando diversa, l'annotazione: «stampata non si copi». A c. 142r, in conclusione del gruppo di lettere scritte da c. 127r a c. 142r, è presente la seguente attestazione di autografia degli antigrafi: «Queste copie di lettere in numero quarantasei, si sono riscontrate con ciascuna de' loro originali, con diligenza e fedeltà: i quali originali sono di mano propria del Tasso e si conservano in Napoli appresso i Signori Nipoti, et heredi del Signor Abate Polverino, e in testimonianza del vero Noi qui sottoscritti ne facciamo fede. In Napoli 23 gennaio 1632. Io Gio. Camillo Gloriosi | Io Horatio da Feltro faccio fede di quanto di sopra».
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10975, lettera n. 45, 31r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
  • Roma, Biblioteca nazionale centrale, V. E. 207, lettera n. 44, 34v-35v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 252, cc. 275-276
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
    Note: Accanto alla prima riga, alla c.275, si legge un appunto della stessa mano che scrive la missiva: «stampata non si copi».
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 107, n. 19; 148-150, n. 17
Opere citate

Il Conte overo de l’imprese

Nomi citati

Scheda di Roberta Ferro | Ultima modifica: 07 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1510