Lettera n. 1528

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Polverino, Francesco
Data
[26 febbraio 1595]
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Napoli
Lingua
italiano
Incipit
Scusimi Vostra Signoria s'io non sono pronto pagatore del mio debito
Regesto

Tasso si scusa con l’abate Francesco Polverino di non aver ancora adempiuto al suo debito di inviare i sonetti di elogio alla raccolta di rime che il Polverino stava allestendo. Con una citazione dal Vangelo di Giovanni 5, 19, egli confida all’amico che vorrebbe ritirarsi dal mondo. Ma per attuare questo suo intendimento vorrebbe che gli fosse inviata da Napoli la polizza per il pagamento annuo di duecento ducati da parte del principe di Avellino, Camillo Caracciolo II, che poneva così fine alla lunghissima lite per il recupero della dote materna. Pertanto esorta l’abate a scrivere agli avvocati del principe di Avellino, al quale egli vorrebbe inviare una lettera per ringraziarlo.

Testimoni
  • New York, The Morgan Library, MA 462, lettera n. 30, 120r-121v
    Originale, manoscritto autografo.
    Unità di manoscritto composito.
    Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, segni di piegatura, segno di sigillo.
  • Milano, Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana, Triv. 116, lettera n. 31, 56v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 136, 137r-v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: A c. 142r, in conclusione del gruppo di lettere scritte da c. 127r a c. 142r, è presente la seguente attestazione di autografia degli antigrafi: «Queste copie di lettere in numero quarantasei, si sono riscontrate con ciascuna de' loro originali, con diligenza e fedeltà: i quali originali sono di mano propria del Tasso e si conservano in Napoli appresso i Signori Nipoti, et heredi del Signor Abate Polverino, e in testimonianza del vero Noi qui sottoscritti ne facciamo fede. In Napoli 23 gennaio 1632. Io Gio. Camillo Gloriosi | Io Horatio da Feltro faccio fede di quanto di sopra».
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10975, lettera n. 37, 29r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
  • Roma, Biblioteca nazionale centrale, V. E. 207, lettera n. 30, 26r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 239, c. 267
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
    Note: Alla c.267, all'altezza di «la benignità di Nostro Signore» si nota una manicula sul margine destro; da questo stesso punto in poi, la seconda metà della lettera è evidenziata in rosso con tratteggio verticale sul margine destro.
Edizioni
Nomi citati

Scheda di Francesco Amendola | Ultima modifica: 27 dicembre 2023
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