Lettera n. 1288

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Polverino, Francesco
Data
[24 novembre 1590]
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Napoli
Lingua
italiano
Incipit
La lettera di Vostra Signoria in risposta della mia non giunse
Regesto

Quando meno se lo aspettava Tasso ha ricevuto una lettera da parte dell’abate Francesco Polverino, che lo fa tornare sperare nell’aiuto finanziario dei signori napoletani. Nel tentativo di convincere l’abate a intercedere per lui, il poeta gli confida che ormai da un anno dipendeva dalla volontà e liberalità di tali benefattori. Il primo a promettergli un aiuto economico di trenta ducati era stato il conte di Palena, Matteo Di Capua, che tuttavia era venuto meno a questo impegno. Altrettanto denaro gli hanno ora promesso Orazio Feltro e Vincenzo Caracciolo, che avrebbero dovuto spedirgli la somma tramite uno degli ultimi corrieri. Nel frattempo le condizioni di salute di Tasso sono migliorate a tal punto da permettergli di alzarsi dal letto, senza però trovare né le lettere di Feltro e Caracciolo né tantomeno i ducati, per cui la sua indigenza gli impedisce di mettersi in viaggio per tornare a Napoli. Al contempo egli ribadisce, quasi con orgoglio, la sua incapacità di dissimulare e di praticare quelle cortigianerie necessarie a servire i patroni. Prega dunque l’amico che gli invii trenta scudi per poter affrontare dignitosamente il viaggio a Napoli accompagnato da un servitore, restando al contempo soddisfatto della generosità di tutti i nobili napoletani suoi benefattori. Contestualmente si duole di non aver ricevuto risposta alle lettere inviate a Orazio Feltro e a Vincenzo Caracciolo (Lettere, ed. Guasti, 1287) e per non importunare ulteriormente quest’ultimo chiede a Polverino se Caracciolo avesse ricevuto alcuni sonetti da lui richiesti (probabilmente identificabili in Rime, 1492, Qui dove l'Arno alma città diparte; Rime, 1496, Alme leggiadre a meraviglia e belle; e Rime, 1498, Piangete, o Grazie, e voi piangete), poiché teme che siano andati dispersi. Allega inoltre alla lettera un sonetto scritto per Matteo Di Capua, «il quale non havendo altra bellezza, sarà almen bello per lo soggetto, ch’è bello», identificabile in Rime, 1500, Bello è l'auro, signore, onde risplende oppure in Rime, 1591, Mentre mirate voi le stelle e i segni). Insieme al componimento Tasso invia all’abate anche un’altra lettera al duca di Termoli, Ferrante Di Capua, in cui richiede che gli sia concesso un alloggio nel palazzo arcivescovile di Napoli (cfr. Lettere, ed. Guasti, 1289), pregando Polverino di consegnare di persona questi suoi due scritti.

Testimoni
  • New York, The Morgan Library, MA 462, lettera n. 7, 76r-78v
    Originale, manoscritto autografo.
    Unità di manoscritto composito.
    Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, segni di piegatura, correzioni.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10975, lettera n. 11, 10r-11v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Indirizzo presente.
  • Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Cass. 6.15, lettera n. 110, 128r-129r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: A c. 142r, in conclusione del gruppo di lettere scritte da c. 127r a c. 142r, è presente la seguente attestazione di autografia degli antigrafi: «Queste copie di lettere in numero quarantasei, si sono riscontrate con ciascuna de' loro originali, con diligenza e fedeltà: i quali originali sono di mano propria del Tasso e si conservano in Napoli appresso i Signori Nipoti, et heredi del Signor Abate Polverino, e in testimonianza del vero Noi qui sottoscritti ne facciamo fede. In Napoli 23 gennaio 1632. Io Gio. Camillo Gloriosi | Io Horatio da Feltro faccio fede di quanto di sopra».
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 213, cc. 245-247
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
    Note: Alla c.245, all'altezza di «Horatio Feltro», si nota una manicula sul margine destro; alla c.246, all’altezza di «uno scudo di Ginevra», si nota una manicula sul margine sinistro (probabilmente la prima della stessa mano che trascrive la lettera, mentre la seconda pare diversa). Alla c.246, il passaggio da «levato di letto» a «fermarmi» è evidenziato con un tratto verticale rosso lungo il margine sinistro.
  • Milano, Archivio storico civico e Biblioteca trivulziana, Triv. 116, lettera n. 5, 41r-42r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Lettera firmata, indirizzo presente.
  • Roma, Biblioteca nazionale centrale, V. E. 207, lettera n. 5, 4r-5v
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
Edizioni
Bibliografia
  • Solerti 1892 = Angelo Solerti, Appendice alle Opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892, p. 93, p. 104
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 171, p. 176, pp. 179-182, p. 203 e n.
Opere citate

Rime. Parte seconda

Scheda di Francesco Amendola | Ultima modifica: 12 febbraio 2024
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