Lettera n. 229

Dopo aver consegnato a Giulio Mosti una lettera per lo stesso Manuzio, nella medesima mattinata Tasso ha ricevuto una visita dall'artista bergamasco Francesco Terzi che gli ha finalmente donato il suo libro Francisci Tertii Bergomatis Sereniss. Ferdinandi archiducis Austriae (…) Austriacae gentis imaginum Partes quinque, Venezia, Oselli, 1569 (cfr Lettere, ed. Guasti, 974, 1047, 1067, 1069, 1076, 1084), giudicato ottimo dal Tasso. Il dono e l’eccellenza dell’autore e della sua patria spingono il Tasso a dirsi obbligato al Terzi e pronto a «far per servigio» quanto può, anche se momentaneamente confessa di potere molto poco. Il poeta ringrazia Manuzio per avergli dato occasione di conoscere «uomo così raro» al quale vorrebbe offrire servigi in estate, se il duca di Ferrara, Alfonso II d’Este, gliene darà la possibilità. Tasso riflette tuttavia sul fatto che ciò potrebbe implicare un prolungamento dei tempi per la stampa delle rime. Aggiornerà il Manuzio non appena avrà preso una decisione in merito.