Lettera n. 1394
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Feltro, Orazio
- Data
- 14 maggio 1592
- Luogo di partenza
- Roma
- Luogo di arrivo
- Napoli
- Lingua
- italiano
- Incipit
- La mia fortuna m'accompagna per tutto, o piuttosto mi persegue
- Regesto
Tasso confessa a Orazio Feltro che, se la cortesia di Cinzio (Aldobrandini, nipote del papa Clemente VIII), non gli desse qualche speranza, si direbbe disperato. Il poeta dice di non potersi trattenere e se non potrà essere persuaso ad un ritardo a Napoli dalla cortesia dei signori di quella città, sarà indotto dalla necessità. Don Giulio (Gesualdo) avrebbe dovuto favorirlo con il fratello cardinale (Alfonso Gesualdo), garantendogli alloggio presso quest’ultimo, ma il poeta si trova «ingannato da le promesse». Chiede dunque al Feltro di ricordare ai Gesualdo quanto promesso, «ed io n'aspetto risposta o di parole o d'effetti», da parte del Feltro o dello stesso don Giulio. Tasso sarà obbligatissimo al «monsignor Illustrissimo di Napoli» (forse Fulvio Costanzo) per ogni favore che vorrà operare per lui con il principe di Conca, Matteo di Capua. Il poeta si accontenterebbe di una stanza a Sant’Aniello abate o San Pietro a Maiella (nel napoletano), spedendovi alcune casse di libri: ma lamenta una forte stanchezza a fronte del viaggio che lo ha condotto dalle zone del napoletano a Roma, e non potrebbe trasferirsi altrove «senza lettica». Non ha scritto ancora nessun verso (evidentemente da quando è arrivato nell'Urbe), ma i primi che riuscirà a comporre saranno inviati a Napoli. Chiede infine che il Feltro lo mantenga nelle grazie di Giovan Battista Manso e di Annibale Gambacorta. Chiede uno «schizzo de la procura» che poi Tasso stesso manderà al fratello di Orazio, Fabrizio Feltro, se non potrà scendere a Napoli. Nel postscriptum scrive che non ha avuto risposta dall’illustrissimo di Napoli (forse il detto Fulvio Costanzo).
- Testimoni
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 176, cc. 107v-108r
Copia, manoscritto di altra mano.Unità di manoscritto composito.Note: A c. 98r si legge (forse di mano di Marcantonio Foppa): «Lettere del Signor Torquato Tasso, scritte a Napoli | Al Signor Horazio Feltro, copiate, di mia mano, | dagli originali, mandatimi da 'l medesimo Signor Feltro».
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Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 187, cc. 194-195
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.Indirizzo presente.Note: Alla c.179, si legge una sorta di titolo introduttivo per un gruppo di lettere di cui la seguente evidentemente fa parte: «Lettere del Signor Torquato Tasso scritte a Napoli al Signor Orazio Feltro copiate dal Signor Marcantonio Foppa dagli originali mandatigli dal medesimo Signor Feltro».
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Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, Serassi 68.R.2 (2)
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 176, cc. 107v-108r
- Edizioni
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- Tasso 1821-1832, lettera n. 195, V, pp. 177-178
- Tasso 1852-1855, lettera n. 1394, V, pp. 101-102
Scheda di Martina Caterino | Ultima modifica: 14 gennaio 2024
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