Lettera n. 1202
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Ferdinando I de' Medici, granduca di Toscana prima cardinale
- Data
- 22 dicembre 1589
- Luogo di partenza
- Roma
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Tanti anni sono che io vivo con la speranza datami
- Regesto
Tasso scrive al granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici, di vivere con la speranza della sua grazia da tanti anni quanti sono quelli della sua infelicità. Non avrebbe alcun maggior desiderio che di servirlo, se solo potesse, e prega che di essere comunque tenuto nelle sue grazie nonostante un possibile «difetto» nella fortuna, nella natura o nell’arte. È la «volontà» a dargli l’«ardimento» necessario per ricordare al granduca alcune «cose passate». Il cardinale Scipione (Gonzaga), quando Tasso si trovava ancora nel napoletano, assicurò al poeta il favore del granduca fiorentino e lo persuase a tornare a Roma. Rassicurazioni a tal proposito gli sono giunte in tempi più recenti da parte del cardinale (Francesco Maria) del Monte, da quattro ambasciatori di Toscana (non specificati), da (Pietro Angeli da Barga detto il) Bargeo, da Cipriano (Saracinelli), da Ippolito (Campana) e altri, «ne le cui promesse non dovrebbe esser minor fede». Qualora il granduca mediceo non gli ordinasse di venire a Firenze, Tasso dichiara che potrebbe comunque arrivarvi condotto da qualche «occasione» o «necessità». Gli invia un sonetto (potrebbe trattarsi di Rime 1437, 1477, o anche 1478) pregando che lo scusi per l’esiguo numero di versi e ne consideri piuttosto «la qualità del soggetto e de la mia devozione». Tasso chiude la missiva sperando che la virtù e la natura benigna del granduca possano garantire udienza alle sue preghiere e alle sue necessità.
- Testimoni
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 194, cc. 118rv
Copia, manoscritto di altra mano.Unità di manoscritto composito.Lettera firmata, indirizzo presente.Note: Nel margine superiore sinistro di c. 118r si legge: «Darli fin a cento scudi, ma a poco a poco». Segue (carta non numerata, forse c. 119v) una lettera di Belisario Vinta del 3 aprile 1590.
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Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 159, cc. 163-165
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.Lettera firmata, indirizzo presente.Note: Nel ms., alla c. 165, segue una lettera di Belisario Vinta del 3 aprile 1590.
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Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. XI, 31 (6845), lettera n. 22, 181-183
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.Note: A p. 142 si legge: «Lettere di Torquato Tasso non istampate | tratte da altre che sono presso | i Signori Falconieri in Roma».
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 194, cc. 118rv
- Edizioni
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- Tasso 1821-1832, lettera n. 167, tomo V, pp. 150-51
- Tasso 1852-1855, lettera n. 1202, IV, pp. 270-71
- Bibliografia
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- Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 174, p. 206
Scheda di Martina Caterino | Ultima modifica: 13 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1202