Lettera n. 1186

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Feltro, Orazio
Data
[novembre 1589]
Luogo di partenza
[Roma]
Luogo di arrivo
Napoli
Lingua
italiano
Incipit
In questa mia nuova infermità niuna cosa m’ha accresciuto
Regesto

Tasso scrive a Orazio Feltro che, nelle sue cattive condizioni di salute, nulla ha accresciuto maggiormente il suo dolore e l’afflizione del suo animo quanto il non ricevere lettere da lui stesso, da Pietro Antonio (Caracciolo) o da propri parenti. Gli sarebbe parsa minore vergogna e avrebbe sentito meno dispiacere se gli avessero negato quel «picciolo aiuto» (economico) piuttosto che la risposta in sé. Mancando la «sodisfazione de’ fatti», Tasso si sarebbe perlomeno accontentato di quella delle parole, delle speranze e delle promesse. Diminuita la «grazia» del corrispondente, è dunque scemata anche la gratitudine del poeta nei suoi riguardi. Tasso riflette tuttavia sulla possibilità di un mancato recapito delle lettere e quest’ipotesi gli dona un po’ di consolazione.
Ha voluto comunque replicare con questa missiva, ribadendo che nel corso della sua malattia, negli ultimi due mesi, «coloro che qui dimorano» non sono mai venuti a fargli visita: ciò gli fa pensare di aver perso «molto de la grazia comune ed universale», o meglio della speranza, (considerando tristemente che forse non ha mai davvero goduto di alcuna grazia) che doveva essergli data sia perchè nato in «questo regno», sia perchè cresciuto a Napoli da mdre napoletana. Tasso ricorda poi al Feltro i trenta o venti ducati promessigli ad agosto, «se fu promessa, com'io stimo»; in caso contrario, li domanda comunque in nome della «cortesia». Un aiuto economico viene richiesto anche a Pietro Antonio (Caracciolo) e, attraverso lui e lo stesso Feltro, a molti signori napoletani. Scrive infine che il destinatario avrebbe potuto avvisarlo su qualche componimento in lode da fare a «chi più le pare» in cambio di tale sostegno economico (cfr. Lettere, ed. Guasti, 1167, 1174, 1188).

Testimoni
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 169, cc. 103v-104r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
    Indirizzo presente.
    Note: A c. 98r si legge (forse di mano di Marcantonio Foppa): «Lettere del Signor Torquato Tasso, scritte a Napoli | Al Signor Horazio Feltro, copiate, di mia mano, | dagli originali, mandatimi da 'l medesimo Signor Feltro». Annotazione del copista nel margine inferiore di c. 104r: «Lettera imperfetta scritta l'anno 1589 da Roma essendo il Tasso infermo nell' hospedale de' Bergamaschi».
  • Firenze, Biblioteca nazionale centrale, Palatino 223, lettera n. 180, cc. 185-187
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
    Note: Alla c.179, si legge una sorta di titolo introduttivo per un gruppo di lettere di cui la seguente evidentemente fa parte: «Lettere del Signor Torquato Tasso scritte a Napoli al Signor Orazio Feltro copiate dal Signor Marcantonio Foppa dagli originali mandatigli dal medesimo Signor Feltro». Annotazione del copista alla c.187, di seguito alla lettera: «Lettera imperfetta scritta l'anno 1589. da Roma essendo il Tasso infermo nello Spedale de' Bergamaschi. Nota del Manoscritto»; «Nota del Manoscritto» è sottolineato. Alla c.186, all’altezza di «della speranza doveva dire», si nota una manicula sul margine sinistro; il passaggio da «nella malattia di due mesi» a «riceve per lettere» è evidenziato con tratto verticale rosso lungo il margine sinistro.
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 174
Nomi citati

Scheda di Martina Caterino | Ultima modifica: 13 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1186