Della precedenza

Insieme editoriale: Dialoghi filosofici

Il dialogo fu inizialmente concepito come atto conclusivo del trittico Forno overo de la nobiltà - De la dignità - Della precedenza, pensati quali fasi distinte di un unico ragionamento con i medesimi interlocutori, ossia il filosofo aristotelico Agostino Bucci e il cortigiano Antonio Forni. Poco dopo la sua composizione, tuttavia, il Della precedenza venne definitivamente accantonato dall'autore a causa dei suoi toni anti-medicei e anti-papali, che non lo rendevano più adatto al nuovo contesto in cui si muoveva Tasso e alle protezioni di cui aveva bisogno.

Rispetto agli altri due dialoghi, il Della precedenza affronta un tema di minor respiro filosofico e di natura più "specialistica", il che spiega come mai Tasso lo volesse collocare alla fine della serie (Baldassarri 1991, pp. 76-78). Bucci e Forni discutono le precedenze (ossia le preminenze negli onori) fra i più importanti sovrani italiani ed europei, senza tralasciare il sultano turco. Sono discusse in particolare le precedenze fra: il re di Spagna Filippo II e il re di Francia Enrico III; il re di Spagna Filippo II e il sultano turco; il duca di Ferrara Alfonso II d'Este e il granduca di Toscana Francesco de' Medici (chiamando in causa anche il doge di Venezia); il duca di Mantova Guglielmo Gonzaga e il duca d'Urbino Francesco Maria II della Rovere; il re di Polonia e il re di Portogallo. Tasso parteggia per gli Asburgo, gli Este, i Gonzaga e i Savoia, a scapito invece del papa, dei Medici, dei della Rovere e della Repubblica di Venezia. Dietro a tali prese di posizione si riconosce una precisa strategia, tramite cui l’autore mira a riguadagnare il favore del duca Alfonso e quindi la libertà (egli era all'epoca rinchiuso nell'ospedale di Sant’Anna). Funzionale allo scopo è innanzitutto il verdetto a favore di Alfonso nell'annosa questione della precedenza fra gli Este e i Medici: tale problema è al centro del dialogo, anche per l’impegno argomentativo con cui viene dibattuto. Il trattamento benevolo nei confronti dei Savoia e soprattutto dei Gonzaga è in accordo con l’alleanza in chiave anti-medicea stretta dagli Este con queste famiglie, anche per mezzo di matrimoni politici (lo stesso duca Alfonso aveva sposato Margherita Gonzaga nel 1579). Tasso faceva poi grande affidamento sull’imperatore Rodolfo II perché convincesse Alfonso a liberarlo di prigione, tanto da inviargli anche una lettera che però è andata perduta (Vagni 2020, pp. 9-10). Alfonso era in stretti rapporti con la casa imperiale, avendo sposato nel 1565 Barbara d’Austria. Inoltre, ne aveva ripetutamente cercato l’appoggio per la questione della precedenza sui Medici. Significativamente, nel Della precedenza Tasso difende la tesi che il giudizio sulle precedenze spetta all’imperatore, non al pontefice. Del resto, Alfonso aveva avuto vari dissapori con l’autorità papale, soprattutto per via dello spinoso problema della propria successione, che avrebbe poi portato al triste esito della Devoluzione di Ferrara (1598). Per di più, già nel 1569 il papa aveva concesso il titolo di granduca a Cosimo I de’ Medici. Oltre a Firenze, Tasso riconduce al fronte papale anche il re di Francia (fra l’altro, figlio di Caterina de’ Medici) e il duca d’Urbino.

Gli autori di cui Tasso tiene soprattutto conto nel Della precedenza corrispondono in gran parte a quelli che emergono anche nel Forno e nel De la dignità. Un ruolo di primo piano è rivestito da Aristotele, in primis per la Politica, ma troviamo fra gli altri anche Platone, Polibio, Strabone e Averroè. Particolarmente significativa e sorprendente è però la menzione del Machiavelli dei Discorsi, lodato quale autorità seconda solo ad Aristotele in materia politica e uguagliata da nessun altro, se non forse Polibio e Guicciardini. Si tratta dell’unico riferimento esplicito al Segretario fiorentino nelle opere tassiane, tanto più notevole in quanto l’autore del Principe era stato messo all’Indice già da tempo (Russo 2014b).

Struttura

Dialogo filosofico. Interlocutori: Agostino Bucci, Antonio Forni.

Storia del testo

Tasso attese alla scrittura del Della precedenza nel periodo in cui lavorava alla prima versione del Forno a noi pervenuta (pubblicata poi da Perin: Vicenza, 1581; è perduta invece quella del 1578-1579) e alla prima redazione (perduta) del De la dignità. Più precisamente, la composizione del dialogo deve essere avvenuta prima del 17 maggio 1580, in base ad un’allusione in una lettera a Giacomo Boncompagni risalente a quella data (Lettere, ed. Guasti, 133; Baldassarri 1991, pp. 81-83). Probabilmente poco dopo la lettera appena ricordata (Vagni 2020, p. 16), Tasso decise però di accantonare definitivamente il Della precedenza per la rischiosità del tema e in particolare per la sua connotazione anti-medicea e anti-papale. Di qui la scelta di Raimondi di pubblicarlo in appendice nella sua edizione critica dei Dialoghi (Tasso 1958, vol. III, pp. 469-506).

Il Della precedenza è attestato da un unico manoscritto del sec. XVII (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 5309). Si tratta di una copia richiesta da Marcantonio Foppa per il suo progetto di edizione degli inediti tassiani, il quale però si risolse nella pubblicazione nel 1666 di uno solo dei volumi previsti, senza includere il Della precedenza (Raimondi 1958, p. 120). Fu necessario attendere l’edizione del Solerti per poter leggere a stampa il dialogo (Solerti 1892, pp. 107-157).

Date di elaborazione

ante 17 maggio 1580


Prima edizione
  • Solerti 1892 = Angelo Solerti, Appendice alle opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892
    (pp. 107-157)

Edizioni di riferimento
  • Solerti 1892 = Angelo Solerti, Appendice alle opere in prosa di Torquato Tasso, Firenze, Successori Le Monnier, 1892
    (pp. 107-157)
  • Tasso 1958 = Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958
    (vol. III, pp. 469-506)

Bibliografia
  • Raimondi 1958 = Ezio Raimondi, Introduzione, in Torquato Tasso, Dialoghi, edizione critica a cura di Ezio Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958, vol. I
    (pp. 33-35; 120)
  • Baldassarri 1991 = Guido Baldassarri, Il trattato tassiano Delle Dignità, in Studi in onore di Bortolo Tommaso Sozzi, a cura di Aldo Agazzi, Bergamo, Centro di Studi tassiani, 1991, pp. 71-113
    (pp. 76-83)
  • Russo 2014b = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Machiavelli. Enciclopedia machiavelliana, a cura di Gennaro Sasso, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2014, pp. 589-590
  • Vagni 2020 = Giacomo Vagni, Scritti in «forma d’orazione». Retorica e filosofia nelle prime prose del Tasso recluso, in «Studi tassiani», LXVIII, 2020, pp. 9-30
    (pp. 15-17)
  • Motta 2023 = Uberto Motta, I Dialoghi, in Tasso, a cura di Emilio Russo e Franco Tomasi, Roma, Carocci, 2023, pp. 159-187
    (pp. 159-160; 162; 174)
Edizione del testo in preparazione

Scheda di Maiko Favaro | Cita questa pagina