Lettere di Tasso
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Opera citata = Discorsi dell’arte poetica
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N. 1605
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 11 novembre 1585
Vi prego che nel ricopiar quel discorso lasciate voto
N. 1251
N. 1112
Roma, 1 aprile 1589
Io non credeva c’alcun accidente del mondo mi potesse contristare
N. 1095
Roma, 16 febbraio 1589
Non ho parlato ancora con monsignor illustrissimo Alessandrino
N. 1084
N. 919
Roma, 14 novembre 1587
Al fine abbiamo veduta in Roma la mia Tragedia
N. 918
Roma, 7 novembre 1587
Io sono arrivato a Roma, dopo molte difficoltà, senza averne alcun obbligo
N. 866
Mantova, [1587]
Iddio, il qual è conoscitore de' nostri cuori, sa ch'io
N. 847
Mantova, [luglio 1587]
Mando a Vostra Signoria le risposte de le lettere inviatemi
N. 833
Mantova, 15 giugno 1587
Vi prego che mi diate avviso, s'avete ricevuto l'ultima
N. 830
Mantova, 9 giugno 1587
L'ultima lettera di Vostra Signoria illustrissima mi sarebbe stata
N. 827
Mantova, 6 giugno 1587
Rimandai a Vostra Signoria, la settimana passata, i due dialoghi
N. 825
Mantova, 2 giugno 1587
L'una de le cagioni per le quali m'è incresciuto di non poter
N. 824
Mantova, 1 giugno 1587
Rimando a Vostra Signoria il dialogo de la Nobiltà
N. 756
Mantova, [gennaio 1587]
Ebbi i sette scudi, e n'avvisai Vostra Signoria subito
N. 713
Mantova, 18 dicembre 1586
Ebbi il libro de le rime, e ringrazio Vostra Signoria
N. 434
N. 343
Ferrara, 25 febbraio 1585
Perché Vostra Signoria m'assomigliò ne' suoi versi
N. 128
Ferrara, [18 dicembre 1579]
Quanto più credo che la mia vita debba esser breve, tanto più mi risolvo
N. 89
Ferrara, [1576]
A la lettera di Vostra Signoria illustrissima risponderò con più commodo
N. 78
Ferrara, [giugno 1576]
«Già corre lento ogni lor ferro al sangue» dettò Febo
N. 32
Ferrara, [2 giugno 1575]
Io credo che siate in collera meco, e n'avete cagione
N. 29
Ferrara, 14 maggio 1575
Che a Vostra Signoria non siano dispiaciute alcune mie soluzioni
N. 24
Ferrara, 13 aprile 1575
Sono intorno al nono canto, nel quale non mi pare che vi sia
N. 18
Ferrara, 13 novembre 1574
Ho visto quanto Vostra Signoria reverendissima scrive di me
N. 13
Ferrara, [prima di ottobre 1570]
Perché la vita è frale, se piacesse al signor Iddio
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