Lettere di Tasso
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Nome citato = Tasso, Bernardo
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N. 1638
Da la camera (Mantova), 27 gennaio 1587
Torquato Tasso, umilissimo servitore di Vostra Altezza
N. 1632
Mantova, 2 gennaio 1587
Mando a Vostra Altezza una canzone perché si degni leggere una piccola parte de le sue lodi
N. 1626
Di camera (Mantova), 18 novembre 1586
Mando a Vostra Altezza un mio picciol discorso del Segretario
N. 1567
Ostiglia, [7 agosto 1569]
Ragionai con mio padre a lungo, intorno a la elezione
N. 1566
Mantova, 9 ottobre 1566
Il cortese ufficio usato da V. S. in chiamarmi
N. 1560
N. 1183
Roma, 1 novembre 1589
Vostra Signoria dee scusare in tutte le cose mie la tardanza
N. 1161
Roma (Monastero di Santa Maria Nuova), 14 agosto 1589
A me dispiace la morte assai meno che l’essere abbandonato
N. 1132
Roma, 2 giugno 1589
O quanto sono stordito! ne la seconda stanza
N. 1043
[Napoli], [settembre 1588]
Io sono così dolente del poco giovamento
N. 1005
[Napoli], [maggio 1588]
Era molto ragionevole, che se la morte di mia sorella
N. 980
[Napoli], [luglio 1588]
Dopo tanti anni di contraria fortuna, come è piaciuto a Dio
N. 977
[Napoli], [giugno 1588]
Dopo un lungo corso d'anni, non so come in un negozio di tanta importanza
N. 975
[Napoli], [maggio 1588]
S'io ho fatto mai alcuno errore per difetto di fede
N. 895
Mantova, [settembre 1587]
Son molti giorni ch'io aspetto lettere da Vostra Paternità
N. 879
Zanga, [agosto 1587]
Io godo in Bergomo l'ombra d'una imaginata libertà
N. 875
Bergamo, [agosto 1587]
Tutti i segni e tutte le dimostrazioni di servitù
N. 865
Mantova, 24 luglio 1587
Mando a Vostra Eccellenza il Floridante, poema di mio padre
N. 849
Mantova, 6 luglio 1587
Sì come l'estrema età del signor Bernardo Tasso, mio padre,
N. 784
Mantova, 28 marzo 1587
A molte lettere mie oggi, ch'è il sabbato santo, ho avuta
N. 733
Mantova, [dicembre 1586]
A me piace il parer di Vostra Signoria, perché niuna cosa
N. 724
Mantova, [dicembre 1586]
Facilmente posso esser persuaso a creder molto
N. 723
Mantova, [dicembre 1586]
Tanto è il dolor ch'io sento del lungo tempo
N. 703
Mantova, [dicembre 1586]
Ne l'ultima lettera di Vostra Signoria ho conosciuta
N. 697
Mantova, 29 novembre 1586
La grazia di Vostra Altezza è stata forse tarda
N. 641
Mantova, 2 settembre 1586
E possibile che tutte le mie lettere si smarriscano
N. 584
Ferrara,
Se bene ho in Mantova molti signori ed amici, nondimeno scrivo
N. 524
Ferrara, [giugno 1586]
Perch'il vizio del parlar è ne la lingua
N. 489
Ferrara, 12 aprile 1586
Se lo squallore e le lagrime e la solitudine
N. 467
N. 447
Ferrara, 28 novembre 1585
Io fo per consiglio del reverendissimo Licino
N. 437
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 10 novembre 1585
È passato un mese, e tosto passerà l'altro
N. 426
Ferrara, [ottobre 1585]
Se monsignor Papio si rasserenò leggendo la mia lettera
N. 409
Ferrara, 5 settembre 1585
Vostra Signoria reverendissima ha stimate le mie lettere
N. 251
Ferrara, 26 agosto 1583
Il signor Bernardo Tasso mio padre, dal quale io dovrei
N. 218
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), [2 ottobre 1582]
La famiglia de' Tolomei era prima non sol conosciuta
N. 159
[Ferrara], [aprile 1581]
Mando fuori, illustrissima signora, sotto il nome di Vostra Signoria
N. 146
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 14 febbraio 1581
Io non credo che ci sia altro impedimento a la mia libertà
N. 133
Ospedale di Sant'Anna (Ferrara), 17 maggio 1580
Sarà dunque vero che i duo Soli sensibili, che del gran Sole intellegibile
N. 108
Urbino, [settembre 1578]
La molta altrui malignità, e la mia poca prudenza così in non saper dissimular
N. 13
Ferrara, [prima di ottobre 1570]
Perché la vita è frale, se piacesse al signor Iddio
N. 12
Ferrara, [28 settembre 1569]
Piacque al signor Iddio di richiamare a sé
N. 11
Ferrara, [28 settembre 1569]
Ebbe il dì quarto di settembre fine la lunga e travagliata vita
N. 10
Ostiglia, 20 agosto 1569
Io non negherò mai che mio padre non abbia a la casa vostra
N. 9
Ferrara, 13 agosto 1569
Non avendo ancora avuto risposta da Vostra Signoria
N. 5
Ferrara, [11 ottobre 1565]
Nessuna eredità né maggiore né più onorata
N. 3
Mantova, [15 luglio 1564]
Io passai per Correggio, dove parlai a lungo
N. 2
Castelvetro, 28 febbraio 1564
Io so bene che colui il quale spesso è sforzato
N. 1
Roma, [1556]
Il soccorrer un povero gentiluomo caduto in miseria
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