Lettera n. 994

Si tratta di una delle numerose richieste rabbiose indirizzate a Giovan Battista Licino, da diversi anni (e soprattutto dal 1585) principale responsabile delle edizioni tassiane (vd. Solerti 1895: I passim; vd. però soprattutto le pagine dedicate a Licino in Resta 1957). Il rapporto passava appunto dalla trasmissione di manoscritti (vd. Lettere, ed. Guasti, 825, 826, 827) alla veemente protesta per la loro mancata restituzione o per le edizioni non autorizzate (vd. Lettere, ed. Guasti, 857, di alcuni mesi precedente alla lettera qui pubblicata). In questo caso Tasso afferma l’ingiustizia e l’improprietà di un giudizio esterno, senza precisare l’obiettivo dei suoi attacchi, e rivendica con forza l’ultima parola sul destino delle proprie opere. Si tratta, singolarmente, dell’unica lettera al Licino presente nel manoscritto estense, a dispetto di contatti fitti attestati in questi stessi mesi del 1588: vd. Lettere, ed. Guasti, 929, 933, 934, 939, 940, 941, 949, 967 (quest’ultima scritta da Roma il 23 marzo 1588) e Lettere, ed. Guasti, 974 (scritta da Napoli il 12 maggio dello stesso anno).