Lettera n. 906

Tasso descrive ad Angelo Grillo il suo stato di disperata infermità, tanto grave da fargli credere che morirà a breve. La causa principale è l'atteggiamento «dei principi» (in particolare un principe, ormai duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga), i quali hanno sempre rimandato il momento di concedergli il permesso di partire per Genova, Napoli e Sorrento. Si scusa con il destinatario e con gli ambasciatori delle sue lettere per non essere in grado, al momento, di scrivere qualcosa di piacevole e si duole della partenza di Paolo Grillo, con il quale è svanita la più concreta speranza di raggungere Napoli. Arrivando a Genova, gli avrebbe sicuramente giovato l'incontro con Bartolomeo della Torre e gli altri membri dell'Accademia degli Addormentati; tuttavia, se l'idea di quel viaggio deve ormai essere abbandonata, non gli resta che confidare nella benevolenza dei monaci benedettini, ai quali il destinatario stesso l'ha più volte raccomandato e che gli avevano scritto quando era ancora a Ferrara, proponendogli di entrare a far parte dell'Ordine di San Benedetto.