Lettera n. 724

Tasso chiede a Cristoforo Tasso di dimostrargli il suo affetto raccomandandolo a Vincenzo Gonzaga con lo stesso impegno con cui il padre Gian Giacomo Tasso e lo zio Cristoforo Tasso avrebbero soddisfatto una simile richiesta da parte di suo padre Bernardo Tasso. Rifiuta la proposta di un nuovo servitore da Bergamo, avanzatagli da Maurizio Cataneo, affermando che nella sua nuova dimora non ha bisogno di nulla, se non della tranquillità e del supporto di amici e parenti; Tasso attribuisce infatti le passate sofferenze più all'odio dei nemici che a sue colpe particolari.