Lettera n. 512
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Rossi, Giovanni Galeazzo
- Data
- 15 giugno 1586
- Luogo di partenza
- Ferrara
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Io sono stato questa sera salutando in nome di Vostra Signorria da Vittorio Baldini
- Regesto
Tasso, per mezzo di Vittorio Baldini, ha ricevuto il saluto di Gian Galeazzo Rossi. Visto che quest’ultimo si è ricordato di lui, coglie l’occasione per scrivere la presente missiva. Ricorda la sua condizione: prigioniero, malato, in cerca di un modo per tornare libero. Spera che Rossi possa aiutarlo. Una promessa simile gli era stata fatta da Giovanni Angelo Papio, ma non risponde più alle lettere che Tasso gli manda e Rossi dovrebbe sollecitarlo a intercedere con papa Sisto V. Mostra il suo obbligo nei confronti dei bolognesi, del defunto Paolo Casale e di un certo Costanzo il cui cognome appare censurato con tre asterischi. Spera che Rossi o si unisca a coloro ancora in vita o proceda da solo, ma che lo aiuti. In conclusione Tasso aggiunge di non avere legami con il cardinale Gabriele Paleotti, ma di gradire la mediazione del suo destinatario per ottenerne l’appoggio.
- Edizioni
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- Tasso 1616, lettera n. 257, pp. 316-17
- Tasso 1852-1855, lettera n. 512, II, pp. 540-41
- Nomi citati
Scheda di Giorgia Gallucci | Ultima modifica: 08 marzo 2023
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