Lettera n. 408

Tasso non vuole essere ringraziato da Girolama Spinola: il suo compito è quello di lodarla e, attraverso un topos ricorrente, spiega che il mancato raggiungimento dell’obiettivo sarebbe da imputare al gran merito della donna e al suo poco valore come poeta. Con riferimento a una canzone (Rime, 1244) in suo onore inviatale, Tasso preferisce riconoscere i propri difetti che presumere di aver svolto un buon lavoro, ma non vuole che la propria opinione falsi il giudizio della destinataria. Con un saluto a Paolo Grillo, chiude la missiva.