Lettera n. 310

Tasso assicura Angelo Grillo di non avergli scritto prima poiché incerto sulla partenza e l'arrivo dell'amico. Avendo saputo da don Basilio da Lonato che il Grillo si trova ancora a Mantova, vuole ricordargli la promessa fatta da quest'ultimo circa l'impegno per la sua liberazione; raccomanda poi al benedettino i due libri di rime e la lettera scritta al signor Pendaglia (Alessandro) affinché gli altri due libri siano consegnati a Pirro Gonzaga (i due volumi di rime erano destinati al fratello Scipione Gonzaga, che avrebbe dovuto seguire la stampa). Puntalizza che, sebbene il negozio delle rime gli sia molto caro, massima importanza riveste la sua liberazione. Scrive infine che una volta ricevuta risposta dal benedettino gli manderà i sonetti, chiedendo poi di baciare le mani da sua parte a Paolo Grillo.