Lettera n. 1646 | Torquato Tasso

Lingua: italiano
Incipit: Io mi sono partito da Mantova non come era la mia volontà
Explicit: supplicandola che si degni di farmi le gratie ch’io le dimando. Di Roma 7 di Novembre del 1587.
Regesto: In apertura Tasso chiarisce di essersi allontanato da Mantova non per autonoma decisione, ma per volere del duca e di altri signori, avendo anzi desiderato di godere di un supporto del Gonzaga nel complicato viaggio verso Roma. Tasso avanza poi due richieste, profondamente interdipendenti tra loro, ossia rientrare in possesso dei propri libri e della libertà (vd. Lettere, ed. Solerti, 80). Il poeta informa di essere ospite nella dimora di Scipione Gonzaga, patriarca di Gerusalemme; sistemazione che, per la parentela tra l’amico Scipione e il duca Vincenzo, rinnova il legame con quest’ultimo.

Testimoni

Mantova, Archivio di Stato di Mantova, Autografi 9, 1215-1272, lettera n. 40, 97r-98v
Originale, manoscritto autografo.

Unità di manoscritto composito, 2 cc..

Lettera firmata, firma autografa, indirizzo presente, indirizzo su busta, segni di piegatura, correzioni.

Elementi non verbali: Segni di precedente ordinamento = n: 1340 [c. 98v].
Bergamo, Biblioteca civica Angelo Mai e Archivi storici comunali, MMB 823 (Lambda 4 5 1), lettera n. 7, 17r-v
Copia, manoscritto di altra mano.

Manoscritto.

Edizioni

Bibliografia

Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, II, pp. 280-281; 308
Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 207
Furlotti 2003 = Barbara Furlotti, Le collezioni Gonzaga. Il carteggio tra Roma e Mantova, 1587-1612, Cinisello Balsamo, Silvana, 2003, nn. 46-47, pp. 151-152
Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 369-416, p. 382

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