Lettera n. 1630
- Mittente
- Tasso, Torquato
- Destinatario
- Licino, Giovanni Battista
- Data
- [19 dicembre 1586]
- Luogo di partenza
- Mantova
- Luogo di arrivo
- Bergamo
- Lingua
- italiano
- Incipit
- Ieri vi scrissi in fretta per quel medesimo che m'aveva
- Regesto
Tasso comunica a Giovanni Battista Licino di avergli scritto il giorno precedente in gran fretta. Rileggendo la lettera che Licino gli aveva inviato, il poeta realizza di essersi dimenticato di inviargli il richiesto sonetto per Orazio Lupi (Rime, 1346, Ambo fiorir vedeste i figli vostri). Avendo perso l’ultima lettera del corrispondente, Tasso afferma di non essere in grado di ricordare su «qual materia» comporre il sonetto richiesto da Licino. Supponendo che sia di argomento funebre (il sonetto è in effetti in morte dei figli del Lupi), Tasso promette di inviare il componimento «quest’altra settimana senza fallo». Il poeta attende alcuni denari «da varie parti», ma non ha ancora ricevuto nulla e spera quindi che Lodovico Tasso gli anticipi la somma richiesta. Chiude la missiva chiedendo a Licino di salutargli parenti e amici, in particolare Cristoforo ed Ercole Tasso, e «Maurizio nostro», probabilmente il Cataneo.
- Testimoni
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 75, c. 51v
Copia, manoscritto di altra mano.Manoscritto.Indirizzo presente.Note: A seguire la missiva, ancora alla c. 51v, si legge il sonetto per Orazio Lupi: Ambo fiorir vedeste i figli vostri (Rime 1346).
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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10977, lettera n. 75, c. 51v
- Edizioni
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- Solerti 1895, lettera n. 65, p. 41
- Bibliografia
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- Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, II, p. XXI
- Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 174
- Opere citate
Scheda di Francesco Amendola | Ultima modifica: 26 ottobre 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1630