Lettera n. 1282

Tasso tenta di ricucire i rapporti con il duca – irrigiditisi dopo il brusco allontanamento dalla corte gonzaghesca nell’ottobre del 1587 – e annuncia il progetto di un ritorno a Mantova, ostacolato però da una prolungata malattia che ne mina la salute e la capacità di servire. Il favore e l’aiuto dal duca, richiesti anche per lettera a Fabio Gonzaga, sono ricercati da Tasso per fare fronte a un inatteso prolungamento del soggiorno romano, sia per curare alcune questioni napoletane sia per attendere un cambiamento degli equilibri nella corte pontificia, a seguito dell’elezione del successore di Urbano VII. Non volendo infastidire il duca con le molte richieste, Tasso si impegna a rivolgere le sue preghiere a Matteo Brumani, ambasciatore di Vincenzo Gonzaga a Roma.