Lettera n. 1238

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Ferdinando I de' Medici, granduca di Toscana prima cardinale
Data
[inverno 1589]
Luogo di partenza
[Roma]
Lingua
italiano
Incipit
Io non poteva da la mia fortuna ricevere maggior favore
Regesto

Con questa lettera si apre in maniera esplicita, nella compagine del minutario, la pratica che avrebbe portato Tasso a Firenze nella sezione centrale del 1590. Scrivendo a Ferdinando I de’ Medici, da pochi mesi diventato granduca di Toscana dopo un passato da cardinale (e si ricordi la lettera Lettere, ed. Guasti, 603, scritta ancora da Mantova a Scipione Gonzaga), Tasso allude a un precedente invito ricevuto e all’impossibilità di onorarlo in ragione delle sue cattive condizioni di salute. Possibile che forse a questo episodio faccia riferimento sia la correzione relativa alle prime carte del minutario, ove appunto si prospetta l’ipotesi di una lettera al granduca poi non composta, sia nel concreto Lettere, ed. Guasti, 829, allora inviata ad Antonio Costantini, ma soprattutto Lettere, ed. Guasti, 1110 del 27 marzo 1589 (con autografo certamente datato, conservato all’Archivio di Stato di Firenze) e Lettere, ed. Guasti, 1127, sempre indirizzata al granduca. In una condizione nuova, ora disposto a prendere in esame la destinazione fiorentina, Tasso scrive a Ferdinando de’ Medici secondo quello che è il paradigma di riferimento di questa stagione: l’impossibilità di sottostare alle condizioni di una servitù cortigiana, densa di obblighi e di impegni, e la volontà di accettare piuttosto una protezione generosa e disinteressata, tale da garantirgli una piena libertà negli studi. Alla pratica toscana si lega anche la composizione della Orazione in lode della serenissima casa de’ Medici, il cui autografo è appunto compreso tra le carte del minutario (al riguardo vd. Russo 2020a).
Per quanto concerne la posizione isolata di questo gruppo di lettere (Lettere, ed. Guasti, 1238; G 1237; G 1166; G 1173) entro i testi del minutario si rinvia a quanto discusso in Russo 2020a e nella Nota al testo (Russo 2020b); per il sostanziale disincanto con cui il granduca come anche il cardinale del Monte (vd. Lettere, ed. Guasti, 1237) guardavano in questi mesi alle richieste tassiane vd. i documenti pubblicati in Solerti 1895: II num. 322-323, 325.

Testimoni
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 379b = alfa.V.7.7, lettera n. 54, 92r-v
    Minuta, manoscritto autografo.
    Unità di manoscritto composito, 1 c..
    Indirizzo presente.
  • Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 10976, lettera n. 219, cc. 189v-190r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Unità di manoscritto composito.
  • Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Est. It. 760 = alfa.T.5.23, lettera n. 110, 99v-100r
    Copia, manoscritto di altra mano.
    Manoscritto.
Edizioni
Bibliografia
  • Resta 1957b = Gianvito Resta, Studi sulle lettere del Tasso, Firenze, Le Monnier, 1957, p. 172, p. 187, p. 189
  • Tasso 2020 = Torquato Tasso, Lettere (1587-1589). Edizione critica e commentata del ms. Estense alfa V 7 7, a cura di Emilio Russo, Milano, Bites, 2020, pp. 161-162
  • Russo 2020a = Emilio Russo, Introduzione, in Torquato Tasso, Lettere (1587-1589). Edizione critica e commentata del ms. Estense alfa V 7 7, a cura di Emilio Russo, Milano, Bites, 2020, pp. 9-25
  • Russo 2020b = Emilio Russo, Nota al testo, in Torquato Tasso, Lettere (1587-1589). Edizione critica e commentata del ms. Estense alfa V 7 7, a cura di Emilio Russo, Milano, Bites, 2020, pp. 27-41
  • Russo 2022 = Emilio Russo, Torquato Tasso, in Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento, tomo III, a cura di Matteo Motolese, Paolo Procaccioli, Emilio Russo, Roma, Salerno editrice, 2022, pp. 369-416, p. 383

Scheda di Emilio Russo | Ultima modifica: 13 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1238