Lettera n. 1194

Tasso lamenta della negligenza di Gasparro Ruspa e informa Costantini di avergi inviato una lettera con le correzioni al suo sonetto sulle indulgenze (Fabio di tante gratie in lui cosparte; e cfr. Lettere, ed. Guasti ,1192). Dubitando del recapito delle precedenti missive, afferma di scrivere nuovamente a Fabio Gonzaga, inviandogli anche un nuovo sonetto (Rime, 1464, Fabio, io lunge credea col basso ingegno). Lamenta la propria condizione di indigenza e del bisogno che avrebbe avuto di una pelliccia, confessando di non essere in condizione né di servire né di viaggiare, per cui si raccomanda all'aiuto del destinatario.