Lettera n. 1086

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Costantini, Antonio
Data
16 gennaio 1589
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Venezia
Lingua
italiano
Incipit
Questa è dupplicata, non dirò come sono le mie speranze
Regesto

Ricordando le precedenti lettere (cfr. Lettere, ed. Guasti, 1081 e 1082; e Rime, 1427, Così Marte di me l'ultime spoglie), Tasso afferma di aver risposto sia alla missiva che al sonetto di Francesco Malatesta Porta (Tu, ch'al tempo, e all'oblio l'opime spoglie), amico di Antonio Costantini, precisando di aver con quella risposta rifiutato di stampare i propri componimenti che vorrebbe revisionare e pubblicare tutti insieme, comprese anche «le stanze e le canzoni» per il papa Sisto V (Rime, 1388; Te, Sisto, io canto, e te chiamo io cantando; Rime, 1389, Come posso io spiegar del basso ingegno; Rime, 1392, Acque che per cammin chiuso e profondo; Rime, 1677, Mira devotamente, alma pentita).
Chiede aiuto e informazioni sulla pratica avviata con Girolamo Matteucci, ambasciatore in Venezia, per impedire la pubblicazione delle Rime del Signor Torquato Tasso ultimamente composte nell'alma Città di Roma (Venezia, 1589; cfr. Lettere, ed. Guasti 1080). Afferma poi di non aver avuto contatti con Claudio Angelini e di aver richiesto a Gasparro Ruspa alcuni libri.

Edizioni
Bibliografia
  • Solerti 1895 = Angelo Solerti, Vita di Torquato Tasso, Milano-Roma, Loescher, 1895, vol. I, p. 628
Opere citate

Rime. Parte seconda

Nomi citati

Scheda di Elisabetta Olivadese | Ultima modifica: 11 marzo 2023
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1086