Lettera n. 1070

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Costantini, Antonio
Data
10 dicembre 1588
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Venezia
Lingua
italiano
Incipit
Sono arrivato in Roma ritornato da Napoli
Regesto

Tasso è giunto a Roma da Napoli, portando con sé tutte le proprie delusioni, da cui sperava di liberarsi grazie al soggiorno nella meravigliosa città. Si è trattato, però, di una vana speranza, e ora è infelice come mai è stato. Se ne accorge in vario modo, ad esempio per il fatto di non avere alcun amico disposto ad aiutarlo con quanto trattenuto alla dogana. La presenza del Costantini sarebbe per lui motivo di felicità. Ciò che più gli dispiace è di non poter recuperare il proprio «tamburo». Ricorda di aver subito troppi torti nell'anno passato, e ricorda i sei scudi che aspettava dall'amico, e che avrebbe accolto con duplice gratitudine se li avesse trovati a Roma e se avesse potuto farne uso in caso di necessità. Claudio Angelini, tuttavia, non ha voluto concedergli la somma, e così Tasso non può recuperare una cassetta dalla Dogana, operazione per la quale gli sono stati chiesti quattro scudi. È dispiaciuto, inoltre perché non ha né una stanza né un alloggio a Roma, e per quanto le sue pratiche non attraversino un momento fortunato, non può lamentarsi di tutto, perché tanti sono gli ostacoli quante sono le amicizie. Ha visto la libreria di Sua Santità, che merita il sonetto che il Costantini gli ha dedicato. Se Tasso avrà tempo, comporrà qualche rima sull'argomento.

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Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 24 gennaio 2024
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1070