Lettera n. 1032

Mittente
Tasso, Torquato
Destinatario
Lauro, Vincenzo
Data
16 settembre 1588
Luogo di partenza
Napoli
Luogo di arrivo
Roma
Lingua
italiano
Incipit
Questa mattina ho baciate le mani
Regesto

Tasso, la mattina del giorno in cui scrive, ha baciato le mani al duca di Nocera (Ferdinando II Carafa), di cui loda la generosità. Il poeta considererebbe quella appena trascorsa una giornata felice, se la malattia non lo opprimesse costantemente. Credeva che le raccomandazioni del Lauro lo avrebbero risollevato, ma non ha voluto avanzare richieste eccessive né al destinatario né al duca. Se però non ha potuto chiedere la salute e la vita a un cavaliere, si permette di supplicare il cardinale. Spera di conoscere i propri errori, per non incorrere in colpe peggiori. Tasso ipotizza che il cardinale non lo abbia raccomandato ad altri perché intenzionato a offrirgli lui stesso la salute ricercata. Chiede che Vincenzo Lauro scriva al duca e «al medico» (Giovanni Antonio Pisano?), perché ne ha bisogno per vivere (e per recarsi a Roma). Tasso è convinto che la virtù del destinatario (medico prima del corpo e poi dell’anima) possa emergere nelle situazioni più complicate, e sottolinea che la condizione elevata del cardinale gli impedisce di rifiutarsi di aiutare chiunque lo chieda.

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Scheda di Chiara De Cesare | Ultima modifica: 23 novembre 2022
Permalink: https://www.torquatotasso.org/lettere/1032